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Castelli e Santuario a Monte Isola
Percorso esclusivamente in bicicletta o pedonale:
Castello Oldofredi Peschiera Maraglio - Monte Isola
Rocca Martinengo Sensole - Monte Isola
Santario Madonna della Ceriola - Monte Isola
Sbarcati dal battello che vi conduce sull'isola a Peschiera Maraglio antico borgo di pescatori, tra gli ulivi secolari spunta imponente Castello Oldofredi, dimora storica che domina il paese.
Con una breve passeggiata per le strette viuzze si giunge alla terrazza soleggiata del residence, da cui si gode una vista impareggiabile grazie alla sua posizione panoramica.
la facciata più caratteristica dell’antica fortezza, nella quale gli Oldofredi nel 1497 ospitarono la Regina di Cipro “Caterina Cornaro”, sorella del podestà di Brescia.
La Torre non esiste più, ma si hanno prove ormai certe della sua esistenza, dato che già negli scritti a nostra disposizione, Giovanni da Lezze, faceva riferimento ad una Torre alta ed antiqua.
Le Mura sono state abbattute oppure inglobate dalle abitazioni di recente costruzione, ma facendo un rapido esame alle case adiacenti possiamo immaginarci la linea delle ipotetiche mura del castello. Il Palazzo è stato costruito in pieno stile Rinascimentale con portico ad archi su colonne in Sarnico.
Dal 2010 il Castello Oldofredi è diventato albergo-ristorante.
"La Rocca de' Casa Martinenga, che fa tanta Prospettiva di sé nel Colle di Siviano, che molta honoranza apporta tutt'hora al nostro Lago, Degna per certo d'esser vista da qualunque curioso, essendo stata fabbricata a' tempi de' Guelfi, e Gibellini...."
Il castello si presenta su base quadrata, imperniato attorno a una torre a pianta circolare, origine e fulcro dello stesso, con il lato verso monte adibito a residenza, costruito nel XV secolo tra due torri di spigolo a pianta circolare, sopra il cortile, tutto agibile al primo livello. Guardando la rocca dall'alto dell'isola si vede un importante elemento costituito dallo spicchio murato nel colle, che scende quasi sopra l'abitato di Sensole. Perché costruire una torre a base circolare, con piccole pietre avendo a disposizione cave illimitate di ottima pietra da costruzione, di facile estrazione, con strati paralleli da cui ricavare grandi conci squadrati? Che funzione aveva lo spicchio murato?
Per anni ricercatori ed esperti del campo delle fortificazioni si sono scervellati su questi due elementi quantomeno anomali, senza arrivare a soluzioni accettabili. Non esistono rocche o castelli senza leggende, signorotti prepotenti, pozzi dove far sparire nemici o donzelle dopo averne abusato e passaggi segreti. Questo è il classico caso in cui le memorie storiche tramandate in modo leggendario dai nostri avi ci aiutano a capire e interpretare la realtà. Ed è proprio attingendo a questa leggenda che attribuiva alla nostra rocca un passaggio segreto che si è riusciti a risolvere i nostri dilemmi.
Fu l'esigenza di aver a disposizione in tempi brevi di una torre 'avvistamento e non di una torre di abitazione a spingere i committenti, certamente famiglie del basso lago,a scegliere la forma circolare, la più facilmente realizzabile da maestranze non esperte e nel contempo senza punti di debolezza strutturale. L'utilizzo di pietre piccole facilitava enormemente il lavoro e l'impegno economico.
Si costruì perciò una torre sacrificabile, facilmente abbandonabile in caso di pericolo attraverso la strada fortificata che scendeva sopra Sensole, il famoso spicchio fortificato, entrato nella leggenda come il passaggio segreto che collegava il castello con l'isola di S.Paolo. Sacrificabile anche in caso di attacco di sorpresa perché i difensori avevano la possibilità di gettare le pietre, scalzate dalla sommità, sugli assedianti. Leggendario si e rivelato invece il collegamento fra Sensole e l'isola di S. Paolo. Il basso fondale visibile dalla rocca e scambiato per una strada, non è altro che l'accumulo di detriti trasportati dai ghiacciai e trattenuti dall'isoletta posta fra le due colate glaciali che scendevano a destra e a sinistra di Montisola. Poche sono le notizie storiche che riguardano il maniero, appartenne certamente agli Oldofredi e successivamente ai Martinengo che la ristrutturarono alla fine del '400 in tempo per ospitare La Regina di Cipro, Caterina Cornaro. Così la canta nel 1892 la poetessa Enrichetta Ruzza Usuelli.
"Vecchio gigante cessa ormai la sfida Sei fantasma di un dì... .Sull'ardue mura Scolta non v'èn non più canna omicida Che lungi incuta al passegger paura......
Di Alberto Archetti
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