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31 luglio -1 agosto AD 1161 Federico Barbarossa a Iseo "Spiriti nella Storia 2.0"

dal 31 luglio al 1 agosto Iseo regredirà al 1161, anno in cui Federico Barbarossa decise di appellarsi al diritto di battere moneta nel comune.

La Confraternita del Leone è l’associazione che rende questo possibile, permettendo alla storia di risorgere sul colle atemporale del castello di Iseo.


Evento in collaborazione con l'amministrazione comunale di Iseo - Assessorato alla Cultura, Biblioteca Comunale, Associazione USPAAA e Società Operaia Soms

Essendo Brescia (nemica storica di Bergamo) alleata di Milano, il Barbarossa cercò di colpirla direttamente nel suo territorio.

  • 1161: 22 giugno: Federico Barbarossa assalta il borgo di Iseo e lo incendia; quindi si dirige verso Milano a cui porrà assedio.


Le truppe germaniche e quelle bergamasche piombarono sulla piazza di Iseo, la conquistarono e la saccheggiarono. Il colpo fu duro e pesante per Brescia poiché Iseo era allora il più importante centro commerciale dell'Ovest bresciano ed era il principale nodo di transito e scambio tra le zone di influenza bergamasca e bresciana.

Le operazioni militari dell'esercito imperiale non si fermarono sul basso Sebino e, dopo insistenti richieste degli stessi bergamaschi, il Barbarossa, li favorì ulteriormente nelle loro rivendicazioni territoriali sulla sponda nord del lago d'Iseo.

Dalle terre di Volpino l'Imperatore risalì la Valle Camonica e pose in stato di assedio e distrusse il famoso castello di Pedena che sorgeva presso Cemmo.

La roccaforte apparteneva ed era difesa da un nutrito gruppo di sostenitori Guelfi fedeli a Brescia. Di questa potente rocca (e di molti alti castellieri di cui era disseminata tutta la valle) da allora se ne sono perse quasi completamente le tracce. Raso al suolo il castello, trucidati i suoi occupanti, il Barbarossa, con questo sanguinoso gesto di forza, nel cuore della terra bresciana, intese dare un chiaro, forte e inequivocabile esempio del suo potere anche in valle.

Federico emise quindi una "imperiale", cioè una ordinanza che aveva effetto immediato, in cui imponeva sudditanza totale alle terre comprese tra Lovere e Gorzone a Federico Brusati-Mozzi, nobile di origine bergamasca, da cui deriverebbero poi i vari rami della casata dei Federici di Valle Camonica.

I Camuni (tutto sommato già tendenzialmente filo imperiali per l'atavica avversione a Brescia) passarono sotto il diretto controllo imperiale e per questo vassallaggio ottennero, nel 1164, un diploma nel quale il Barbarossa offriva la sua diretta "alta protezione" alla valle, creando cosi la "Comunità Camuna".

Con questo editto la Valle veniva affrancata da ogni forma di assoggettamento civile ed ecclesiastico dovuto alle Curie di Brescia o di Bergamo, venivano concesse alcune libertà, come quella di eleggere i propri Consoli, purchè questi rimanessero fedeli, con solenne giuramento, all'Imperatore e solo a lui, o a un suo legato che avesse ricevuto la sua diretta investitura.

  • 1167: 7 APRILE: in questo giorno i rappresentanti della città di Brescia aderiscono a Pontida alla Lega Lombarda assieme a quelli di Bergamo, Cremona, Ferrara e Mantova.


La "protezione" e i "favori" del Barbarossa però durarono poco: nella nuova situazione politica che era maturata in seguito alla formazione della Lega Lombarda, la Valle Camonica, visto che le promesse imperiali non si erano concretizzate, si schierò sulle posizioni dei Comuni e contro l'Impero.

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