In relazione ad alcune notizie apparse su diversi media nei giorni scorsi si coglie l’occasione per precisare alcuni punti di interesse.
In relazione al taglio di vegetazione avvenuto all’interno di terreni di un’azienda agricola posta nella zona sud della Riserva Naturale si precisa che per tale area non era stata rilasciata dall’Ente
alcuna autorizzazione.
L’unica autorizzazione, tra l’altro con termine al 31 marzo per il taglio di arbusti e alberi, riguardava infatti altri terreni limitrofi, oggetto ogni anno di normali interventi di potatura di rami invadenti i terreni agricoli e asportazione di specie alloctone invasive, sui quali è concesso annualmente anche lo sfalcio di rovi.
A fronte delle segnalazioni giunte, sono stati effettuati sopralluoghi sul posto sia da parte delle guardie volontarie delle associazioni ambientaliste convenzionate con l’Ente gestore della Riserva
per le attività di vigilanza, sia da parte dei Carabinieri Forestali, atti a verificare quando accaduto
riscontrando il taglio di arbusti autoctoni e di un’area a canneto posta a pochi metri dall’acqua e
constatando che l’intervento risultava effettivamente privo di autorizzazione.
Sulla base di quanto verificato sono in corso le relative indagini a cui seguiranno i relativi provvedimenti e sarà inoltre richiesto il ripristino dello stato dei luoghi.
Per quanto concerne la fruizione pubblica della Riserva, a fronte del lavoro di promozione svolto
negli scorsi anni, oggi la Riserva delle Torbiere del Sebino è una meta apprezzata e ricercata da
molti visitatori. Il carico antropico, incrementato dalle chiusure di altre mete turistiche in questo periodo di pandemia, è risultato effettivamente intenso in alcune giornate festive. Per affrontare tale
situazione l’ente è intenzionato a approfondire la problematica, anche valorizzando il lavoro delle
Guide ufficiali dell’ente, che potrebbero consentire visite più attente alle fragilità e sensibilità ambientali della riserva riducendo il disturbo nei confronti della fauna.
Proprio al fine di favorire una fruizione più rispettosa della Riserva Naturale, il piano di gestione e
il regolamento della fruizione pubblica sono tra i più restrittivi di tutta la Regione. Diverse aree della Riserva, quali ad esempio la zona delle Lamette, sono tra le poche in tutta la Lombardia, nelle quali è completamente vietato l’accesso all’uomo. Molti altri sono i divieti che tutti i visitatori devono rispettare tra i quali il divieto di ingresso con i cani, il divieto di pic -.nic ,l’ingresso con le
biciclette, con l’eccezione del percorso ciclabile Brescia -Paratico e vari altri consultabili sul sito
internet della Riserva. Ricordiamo inoltre che l’ingresso prevede il pagamento di un ticket di un
euro a persona.
Al fine di garantire il rispetto delle norme della Riserva , l’ente ha stipulato una specifica
convenzione con alcune associazioni ambientaliste dotate di guardie volontarie. E’ importante
sottolineare che questi volontari sono guardie particolari giurate dotate di decreto prefettizio e nel momento in cui operano all’interno della Riserva sono quindi pubblici ufficiali. Essi possono quindi
chiedere le generalità dei visitatori della Riserva e redigere nel caso di comportamenti illeciti
specifici verbali di accertamento- Così il presidente Bosio” Invito tutti i visitatori al pieno rispetto della normativa della Riserva. Essa è un bene comune a cielo aperto e solo entrando in punta di piedi e sottovoce come facciamo in una biblioteca, possiamo evitare il disturbo alle diverse specie che la popolano. Richiamo infine tutti a rispettare anche le guardie volontarie che mettono a disposizione il loro tempo a favore della vigilanza”
Per quanto concerne il progetto di contenimento del pesce siluro è importante sottolineare come tale azione sia già stata attuata da diversi anni e con diverse modalità. Il contenimento del pesce siluro è una delle attività direttamente previste nel piano di gestione della Riserva e si tratta quindi di un’azione connessa alla conservazione delle biodiversità del sito della Rete Natura 2000. Il progetto avviato nel corso del 2021 è stato dapprima sviluppato dal membro ittiologo del Comitato Tecnico Scientifico della Riserva, di seguito è stato approvato dal Consiglio di Gestione dell’ente e infine inviato alla sede territoriale di Brescia di Regione Lombardia che lo ha approvato con apposite prescrizioni e modalità di intervento, prevedendo per esempio l’utilizzo di reti a maglia larga che consentono di evitare la cattura dei pesci di piccola taglia e aumentare la specificità delle catture. Tutte le attività vengono comunque svolte a fronte della vigilanza da parte di personale della Polizia Provinciale di Brescia.
Si tratta inoltre di un progetto sperimentale volto ad individuare le migliori metodologie operative al
fine di massimizzare le catture di un pesce che opera un impatto diretto e significativo non solo
sulla fauna ittica autoctona ma che è anche in grado di predare attivamente diverse specie di uccelli acquatici oggetto della tutela da parte della Riserva.
Già in data 8 aprile 2021, nell’ambito della Comunità della Riserva è stato illustrato a tutti i partecipanti il piano di contenimento da parte del Dott. Gaetano Gentili, ittiologo della Riserva e
membro del Comitato tecnico scientifico, specificando che l’ente è consapevole che esiste un rischio di cattura accidentale di esemplari di uccelli acquatici e al fine di ridurre tale rischio si è fin
da subito stabilito non solo l’utilizzo di reti solo nel periodo notturno. Inoltre è stato stabilito che le
stesse vengano utilizzate esclusivamente in aree a lago esterne al canneto della zona delle Lamette, l’area umida posta a nord della Riserva Naturale a contatto con il lago d’Iseo. Tale impegno è tutt’ora ancora in essere.
Nel frattempo a fronte di diverse sollecitazioni da parte della Riserva, Regione Lombardia ha
emanato un bando per la concessione di fondi da utilizzare per progetti di contenimento del pesce
siluro che per la prima volta nel 2021 ha incluso le Riserve Naturali tra gli enti beneficiari possibili.
E’ ora in via di redazione un nuovo progetto che grazie alle possibili risorse che saranno a
disposizione dell’ente gestore potrà prevedere diverse tipologie di intervento e tra queste anche
l’utilizzo dell'elettrostorditore, strumento molto utile in particolare nella zona della Lama.
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