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A Iseo dal 5 luglio la nuova mostra di Iseoimmagine | Spazi sospesi fotografie di ciò che è stato costruito e poi dimenticato dall'uomo stesso

  • Immagine del redattore: LuckyLikeLake
    LuckyLikeLake
  • 1 ora fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Il tempo scorre inesorabile, lasciando dietro di sé tracce visibili della sua azione. Alcuni luoghi, una volta vissuti e animati, sono oggi sospesi in una dimensione indefinita tra passato e presente, tra memoria e oblio. Sono spazi che sembrano essersi sottratti al fluire ordinario della vita, cristallizzati in un’attesa silenziosa e misteriosa.

Fabbriche che risuonavano di voci e macchinari, edifici che ospitavano storie di quotidianità e lavoro, luoghi di culto sconsacrati, si trasformano in gusci vuoti, in silenziosi monumenti di un'epoca ormai trascorsa. La loro funzione si dissolve, lasciando dietro di sé un'eco di memorie spezzate, di assenze che si fanno presenza.

La mostra “SPAZI SOSPESI” è un viaggio attraverso questi luoghi in bilico tra passato e presente, testimoni di un tempo che non appartiene più a nessuno. Qui, il vuoto diventa protagonista, non come assenza, ma come traccia visibile di ciò che è stato, un palinsesto di vite dimenticate su cui la natura sta lentamente scrivendo una nuova storia.

Entrare in questi luoghi significa attraversare una soglia invisibile. Si viene in contatto con uno spazio che conserva i ricordi di un'umanità scomparsa, dove ogni crepa nel cemento, ogni lamiera arrugginita, ogni scheggia di vetro riflette il trascorrere del tempo. Il silenzio non è mai assoluto: il vento sussurra tra le finestre rotte, l'acqua gocciola lenta da soffitti lacerati, finestre e porte cigolano. L’aria è carica di malinconia, che avvolge il visitatore.

Eppure, anche nel decadimento, la vita si insinua. La natura, paziente e resiliente, si riappropria di questi spazi dimenticati. Radici spezzano il cemento, edere si arrampicano sulle mura sbrecciate, muschi e licheni avvolgono il ferro e il vetro, piccoli volatili cercano un riparo sicuro. La mostra non è solo un omaggio alla memoria, ma anche alla rinascita: un invito a osservare come l’abbandono non sia solo fine, ma anche inizio.

C’è un messaggio di speranza nel verde che ritorna, nei rami che si sporgono dalle finestre rotte, nei fiori che spuntano tra le crepe. In questi luoghi perduti, l’uomo ha lasciato il vuoto, ma la natura lo ha riempito di nuova vita. Forse è questa la lezione più grande che questi spazi ci offrono: citando Jorge Luis Borges "Il tempo è il migliore degli artisti: cancella e trasforma tutto”. Nulla è davvero perduto, il tempo, nella sua fragilità e potenza, modella e distrugge ogni cosa; dove l’uomo ha smesso di costruire, la terra ha ripreso a respirare.

 

Le fotografie in mostra catturano questa sospensione, questa inquietante bellezza del declino. Sono scorci di solitudine, ma anche di meraviglia. Immagini con cui i fotografi hanno cercato di suscitare in chi osserva un senso di nostalgia, di rispetto e di riflessione sulla transitorietà delle cose. Il visitatore della mostra fotografica avrà l'opportunità di esplorare le opere di tre diversi autori: Lorenzo Rosa, Sandro Bernardinello e Stefano Barattini. Ciascun fotografo ha interpretato il tema dell’abbandono secondo la propria visione, il proprio stile e sensibilità, offrendo un percorso unico attraverso immagini che raccontano gli “SPAZI SOSPESI”. Il visitatore, esplorando le tre sale, ha l’opportunità di immergersi nelle diverse prospettive e nelle emozioni che ogni fotografo ha voluto esprimere, con un invito a confrontare e approfondire le diverse letture artistiche.

Dal 05/07/2025 al 27/07/2025

Mostra fotografica SPAZI SOSPESI

di Lorenzo Rosa, Sandro Bernardinello e Stefano Barattini.

da martedì a domenica ore 10-12 e 14-18. Mercoledì mattina chiuso.

Inaugurazione sabato 5 luglio 2025 ore 17.00

 


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